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La Repubblica Sociale Italiana (RSI) era lo Stato guidato da Benito Mussolini e voluto dalla Germania nazionalsocialista al fine di governare parte dei territori italiani controllati militarmente dopo l'8 settembre 1943.

Storia[]

Origini[]

Con lo sbarco americano in Sicilia, durante la seconda guerra mondiale e l'ormai ritenuta inesorabile sconfitta dell'Italia, furono a molti livelli cercate soluzioni per uscire dalla crisi. Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del Fascismo, organismo costituzionale e direttorio politico del PNF, con l'Ordine del giorno Grandi aveva invitato Mussolini:

« a pregare la Maestà del Re […] affinché Egli voglia, per l'onore e la salvezza della Patria, assumere - con l'effettivo comando delle Forze Armate […] - quella suprema iniziativa di decisione che le nostre istituzioni a Lui attribuiscono e che sono sempre state […] il retaggio glorioso della nostra Augusta Dinastia di Savoia. »

Nell'approvazione dell'ordine del giorno c'era stato il voto, se non decisivo almeno assai significativo, di Galeazzo Ciano, ex-Ministro degli Esteri e genero del Duce, e di Dino Grandi, importante politico e diplomatico che aveva rappresentato nel mondo il prestigio dell'Italia fascista.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, Mussolini era stato ricevuto dal Re nella sua residenza di Villa Savoia. Dopo un breve colloquio, che si era concluso con la richiesta delle dimissioni da Capo del Governo, Mussolini fu arrestato e condotto, con un'ambulanza della Croce Rossa, presso la caserma della Legione Allievi Carabinieri di via Legnano, a Roma-Prati, ove restò recluso per tre notti prima di essere trasferito altrove.

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